Turismo=nostro petrolio
Turismo=nostro petrolio
I mercati sono in tensione, il prezzo del petrolio in fibrillazione….Già ma spesso viene dimenticato il fatto che per il nostro Paese, la materia prima, “il petrolio nostrum” dovrebbe essere rappresentato dal turismo. L’Italia possiede oltre il 50% di tutti i beni artistici del pianeta e molti, ineguagliabili, beni paesaggistici…..Dalle Dolomiti a Santa Maria di Leuca e alla Sicilia, paesaggi mozzafiato….se non fosse per numerose , quanto orrende contaminazioni negli ultimi 60 anni….. Leggo che, nel 2007, Roma ha perso 100.000 presenze turistiche, che l’Italia è passata al 28° posto come meta di vacanze…. Il Bel Paese, sito incantato di quello che, nel '700, era chiamato il "Grand Tour" compiuto da rampolli inglesi e borghesia tedesca (vedi anche Goethe “die italienische Reise”), interessa meno gli stranieri, negli ultimi anni. Secondo TTG Italia, l'offerta nazionale di turismo italiana non si trova con facilità sulla rete. Si sa, infatti, che il principale strumento di approccio ad un Paese è costituito, oggigiorno, dal posizionamento nei motori di ricerca internet. Occorre sottolineare che si registra una perdita di circa 40% di potenziali visitatori per l'Italia, proprio a causa della pessima presenza del nostro paese nei motori di ricerca. Mi pare incredibile e scandaloso che , per anni, non si sia posto rimedio definitivo a questa grossa lacuna di semplicissima soluzione! Molti navigatori della rete optano per altre mete, solo per il fatto di non trovare agevolmente informazioni sul nostro Paese.
In questo momento di crisi, appare sempre più chiaro ed evidente che la politica per il turismo , in Italia, è stata “casuale”, per usare un eufemismo e basata sul “tirare a campare". Di certo, per inserire il nostro sistema-turismo adeguatamente nei motori di ricerca della rete non ci sarebbero voluti grandi capitali, solo buon senso e programmazione. Quando la congiuntura è positiva, tutto questo viene, in qualche modo, nascosto ma quando, come ora, essa è negativa, gli errori e le omissioni vengono tragicamente al pettine. Non voglio negare che incidano, sul calo delle presenze turistiche, il cambio sfavorevole dell’euro (soprattutto per visitatori provenienti dall’area dollaro) ma ,molto più pesantemente , la responsabilità ricade sulla mancata collaborazione e flussi informativi adeguati tra istituzioni (regioni,Parchi Naturalistici, comuni) e imprese turistiche, sull’assenza di un piano coordinato ed articolato che deve provvedere alla ristrutturazione e alla creazione di necessarie infrastrutture turistiche , come i trasporti fino alle zone di vacanza, via mare, terra o aria. La ciliegina sulla torta avariata del settore turismo, è poi rappresentata dallo scandalo rifiuti in Campania che ha fortemente penalizzato all’estero l’immagine dell’intera Nazione, in quanto, in terre lontane, difficilmente si operano distinzioni di zone. E che dire della crisi della compagnia aerea di bandiera? Ma non sono solo i rifiuti di Napoli e la situazione Alitalia ad aver causato questa situazione, era una crisi che ci si doveva aspettare grazie alla mancata politica del turismo. Dobbiamo ringraziare chi non ha programmato e costruito, dobbiamo ringraziare chi ha la mentalità del “tanto i turisti vengono lo stesso” se ci troviamo un settore pieno di disservizi, mancato coordinamento tra pubblico e privato, dove spesso pernottamenti (specie nei grandi gruppi alberghieri )sono più cari che altrove. Ciò determina un turismo “mordi e fuggi” che non ci aiuta. La nostra classe politica, da alcuni decenni, è priva del senso della res publica e per capirlo basta vedere il degrado di molte delle nostre città, distrutte dal cemento, con periferie orripilanti, come a Roma, e senza panchine per gli anziani e verde per i bambini. Non rassegniamoci a questa “mucillagine” anche, ma certo non solo, per non perdere presenze turistiche.
Occorre che si corra immediatamente ai ripari, per esempio, incentivando e allentando lacci normativi inutili per quelle strutture innovative che sono sorte, su iniziative individuali, in molte parti della Penisola, quali Bed and Breakfast, agriturismi, hotel di charme, dimore storiche che, attraverso i loro siti internet, hanno promosso lo stile di vita italiano, tradizioni eno-gastronomiche e paesaggistiche nostrane in tutto il mondo.Controlliamo queste strutture, certo, ma non limitiamone l’attività con norme ridicole. Cerchiamo di non far ridere alle nostre spalle paesi con meno attrattive del nostro e clima meno favorevole alle stagionalità lunghe, che rimangono increduli davanti alla nostra incapacità di valorizzare i nostri assi nella manica…. Quei paesi ci “rubano” le presenze turistiche, accogliendo vacanzieri che dovevano venire in Italia ma non hanno reperito adeguate informazioni o che ci sono venuti ma si sono fermati meno tempo di quanto avrebbero voluto a causa dei prezzi fuori controllo di alcuni settori e dei servizi inadeguati. Non ci vorrebbe molto a invertire la tendenza da parte di chi ci governa: un minimo di buona volontà nel voler realizzare le opere veramente urgenti e controllare (vedi bonificare) i siti paesaggistici e artistici, coordinare gli orari dei mezzi di trasporto, le prenotazioni ai musei e….. la libertà da qualsiasi interesse personale o rivolto solo a grandi gruppi. Questo , a casa mia, si chiama amor di Patria. E’ così che si creerebbero molte opportunità di lavoro per i giovani, soprattutto nelle regioni più depresse. Si possono mettere in campo diverse opzioni per incentivare questo settore, come, ad esempio, la partecipazione dei dipendenti agli utili delle imprese. Mi auguro inoltre che il nuovo esecutivo, ormai insediatosi da oltre 90 giorni, possa prendere dei provvedimenti che cambino lo stato delle cose e che chi ha la responsabilità come sottosegretaria con delega al Turismo, faccia il proprio dovere, controllando furbi e furbetti che danneggiano l’intera comunità nazionale: alberghi la cui classificazione, non si sa come (?) non corrisponde affatto ai servizi resi, doppi listiniin alcuni bar, per italiani e turisti, mercanzie taroccate su lenzuola stese a terra tra cui i turisti devono fare lo slalom…etc.etc. etc. Ci vuole poco, ma che non si perda ulteriore tempo. Il portale italia.it , che doveva essere la vetrina turistica dell’Italia nel mondo, presentato dall’ex- ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli alla Bit 2007 è stato chiuso , dopo che sono stati spesi in due anni e mezzo, per la sua costruzione e la gestione , circa sette milioni di euro....... E’ stato oggetto di molte polemiche perché nonostante i grossi investimenti serviti per realizzarlo, è stato considerato fallimentare. Basta, con queste cose! L’imperativo è d’obbligo: data anche la difficile situazione in altri settori, causata da speculazioni mercatistiche e globalizzazione sconsiderata, l’Italia deve assolutamente recuperare, nel più breve tempo possibile, il suo naturale ruolo nel panorama turistico mondiale.
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